PREVENZIONE DELLE ALLERGOPATIE DA AMBROSIA - metodi per contenere la diffusione dell'allergene
03/07/2018
Ordinanza Sindacale n. 2/2018
METODI PER IL CONTENIMENTO DI Ambrosia artemisiifolia
Le sperimentazioni condotte dal 2005 al 2008 e nel 2014-2015 hanno evidenziato che è possibile contenere Ambrosia artemisiifolia utilizzando più metodi.
La scelta del metodo da adottare si deve basare sull’osservazione in campo della pianta, il grado di diffusione e lo stadio di crescita, la tipologia del terreno su cui si deve intervenire e le attrezzature disponibili.
Per contenere la diffusione spontanea di Ambrosia artemisiifolia, è fondamentale evitare la permanenza di aree con suolo nudo e/o con copertura erbacea rada per periodi prolungati, soprattutto nei mesi tra aprile e luglio. Questo principio di massima è valido sia per aree incolte, abbandonate o marginali, sia per aree soggette a movimentazione di terra in relazione ad attività agricole o di cantiere.
Si ricorda che Ambrosia artemisiifolia è inserita nella Lista Nera ai sensi della L.R. 10/2008, Art. 1 comma 3, quale specie alloctona vegetale oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione.
Metodi applicabili sia in ambito urbano che in ambito agricolo
Sfalcio
Da prove ripetute nei primi quattro anni di sperimentazione, è emerso che è possibile diminuire il numero degli interventi rispetto ai tre previsti dall’O.R. 25522 del 1999 ed in particolare che con due sfalci, oppure con uno solo effettuato in base allo stadio di sviluppo della pianta, si ottengono risultati sostanzialmente identici a quelli ottenuti con tre sfalci e si mantiene un buon livello di contenimento anche a settembre, successivamente al periodo di picco pollinico. Ciò consente quindi anche un risparmio di risorse economiche.
Lo sfalcio risulta essere il metodo più facilmente praticabile su diverse tipologie di terreno.
Presenta generalmente un’ottima efficacia (mediamente maggiore del 97%), in quanto determina una notevole riduzione del numero di piante di Ambrosia artemisiifolia e di infiorescenze per pianta.
I fattori determinanti il risultato degli interventi sono, oltre al tipo di macchina utilizzata e all’altezza di taglio, il numero e l’epoca degli interventi e lo stadio fenologico dell’infestante. In particolare il numero e l’epoca dei tagli necessari per ottenere un buon effetto di contenimento risente dell’andamento climatico di ogni anno e quindi dello stadio di sviluppo della pianta.
Lo sfalcio deve essere eseguito quando buona parte delle piante di Ambrosia artemisiifolia si trova nello stadio che precede la fioritura, cioè prima della maturazione delle infiorescenze maschili, che producono polline allergizzante. Deve essere infatti effettuato assolutamente prima dell’emissione di polline. Lo sviluppo delle infiorescenze inizia generalmente nel mese di luglio ed i picchi d’emissione di polline si verificano tra la fine di agosto ed i primi di settembre. Bisogna intervenire su piante mediamente alte 30 cm, con un’altezza di taglio più bassa possibile.
La scelta del periodo di intervento e del numero di interventi deve essere quindi fatta sulla base di un’attenta osservazione delle condizioni in campo, intervenendo prima della fioritura.
Seguendo questo criterio, più facilmente applicabile in ambito agricolo, può essere sufficiente un singolo intervento da effettuarsi nella prima metà di agosto. Eventualmente all’inizio di settembre sarebbe ancora possibile sfalciare ulteriormente se la stagione climatica dovesse favorire un eccessivo ricaccio con fioritura successiva.
Il momento utile per lo sfalcio è indicato da una popolazione di Ambrosia in cui nella maggior parte delle piante appaiono gli abbozzi delle infiorescenze (1-2 cm). Se l’intervento viene programmato in base all’individuazione di questa fase, l’agricoltore dispone del tempo utile (10-15 giorni) per intervenire su tutta la superficie aziendale prima che le infiorescenze si allunghino e diventino mature rilasciando polline.
Un intervento troppo tardivo sarebbe dannoso favorendo addirittura la dispersione di polline. 2
Cautelativamente quindi si propone di intervenire su piante con abbozzi delle infiorescenze [alcuni esempi di immagini sono disponibili sul sito di Regione Lombardia1 e del Centro Flora Autoctona 2.
Una indicazione di taglio più legata invece al calendario, è facilmente applicabile in ambito urbano, lungo i bordi/cigli stradali ed i margini delle grandi opere di viabilità in corso di costruzione e peraltro probabilmente più consona alle esigenze delle Amministrazioni Comunali.
Tale indicazione prevede due sfalci: il primo alla fine di luglio, indicativamente nell’ultima settimana, per evitare di raggiungere livelli di polline capaci di provocare allergia già nei primi giorni di agosto e quello successivo, verso la fine di agosto (alla fine della seconda decade o al massimo all’inizio della terza), per contenere i ricacci o le nuove piante sviluppatesi nel frattempo.
Inerbimento permanente
Per terreni con destinazione d’uso stabile (es. piste ciclabili, svincoli e bordure stradali/autostradali, aree limitrofe a piazzole di sosta, percorsi salute, ecc.), il contenimento di Ambrosia può essere assicurato dall’inerbimento delle superfici finalizzato alla realizzazione di prati stabili a bassa manutenzione (massimo 2 sfalci all’anno con rimozione della biomassa). Questo metodo presenta una efficacia del 99%. I miscugli da preferire sono quelli autoctoni ricchi di specie, in quanto è stato dimostrato che maggiore è la biodiversità del miscuglio, maggiore è l’efficacia del contenimento di Ambrosia. Pertanto si consiglia l’impiego di fiorume autoctono (miscuglio raccolto direttamente in natura) o miscele di sementi autoctone in purezza. In alternativa possono essere utilizzati anche miscugli commerciali di specie foraggere per la costituzione di prati da fieno, sebbene siano in genere caratterizzati da minor ricchezza floristica.
Per un risultato ottimale, l’inerbimento deve essere effettuato nella stagione autunnale.
Trinciatura
La trinciatura può dare risultati buoni ma variabili (dall’85 al 95% di efficacia) in funzione dell’altezza dell’infestante al momento dell’intervento e del tipo di attrezzatura impiegata. Buoni risultati si ottengono con frequenze elevate di intervento. In ogni caso, indipendentemente dall’altezza è consigliabile intervenire sempre su piante con abbozzi di infiorescenze
Diserbo
L’utilizzo degli erbicidi deve essere effettuato nel rispetto:
- del Decreto Legislativo 14 agosto 2012, n. 150, “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi”;
- del Decreto 22 gennaio “Adozione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ai sensi dell’articolo 6 del Decreto Legislativo 14 agosto 2012, n. 150”;
- della DGR X/3233 del 6 marzo 2015 “Approvazione delle linee guida per l’applicazione in Lombardia del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari;
Gli interventi erbicidi possono essere effettuati, nel rispetto della vigente normativa, con prodotti fitosanitari a base di glifosate, acido pelargonico e Flazasulfuron. Nella tabella seguente sono riportate alcune indicazioni di impiego.
Sostanza attiva: Glifosate
Epoca di impiego: Ambrosia in vegetazione, intervenire preferibilmente con l'altezza della pianta tra 20 e 40 cm
Note
- Ai sensi del Decreto del Ministero della Salute del 9 agosto 2016 è vietato l’utilizzo di glifosate nelle zone frequentate da gruppi vulnerabili così come individuate nel Decreto Legislativo 14 agosto 2012, n. 150;
- Divieto dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate con il coformulante ammina di sego polietossilata (verificare eventuali giacenze);
- Utilizzare formulazioni specifiche per gli impieghi extra agricoli.
Sostanza attiva: Acido pelargonico
Epoca d'impiego: Ambrosia in vegetazione, intervenire preferibilmente con l’altezza della pianta tra 20 e 40 cm
Note:
- Utilizzare formulazioni specifiche per gli impieghi extra agricoli;
- Disponibili anche formulazioni pronte all’uso.
Sostanza attiva: Flazasulfuron
Epoca d'impiego: Intervenire a metà aprile, oppure ad ottobre
Note:
- Prodotto residuale;
- Utilizzare formulazioni specifiche per gli impieghi extra agricoli
Si ricorda che tutti i prodotti fitosanitari devono essere utilizzati nel pieno rispetto delle indicazioni riportate in etichetta e che le attrezzature utilizzate per la distribuzione, in accordo con quanto previsto dalla DGR X/3233/2015, devono essere annualmente tarate presso un centro regolarmente autorizzato.
Metodi applicabili preferenzialmente in ambito urbano.
Pacciamatura
La pacciamatura presenta buoni risultati (anche il 100% di efficacia) ed è utile nel contenimento di superfici limitate. E’ un metodo a basso impatto ambientale e può consentire il riutilizzo di sottoprodotti organici, come foglie, paglia, cippato di legno, corteccia triturata; può essere effettuata anche con i residui degli sfalci effettuati antecedentemente alla fioritura . Altri materiali con cui è possibile effettuare la copertura del terreno sono appositi teli in plastica.
Estirpazione
E’ il metodo consigliato in letteratura in caso di aree con poche piante di Ambrosia artemisiifolia, perché consente l’eradicazione pressoché totale dell’infestazione (ad esempio nelle zone di nuova espansione o nei prati permanenti ove si riscontra la presenza di singole piante).
Metodi applicabili in ambito agricolo
Si tratta di metodiche che danno risultati meno certi poiché implicano una maggiore accuratezza nella modalità e nella scelta dell’epoca di intervento.
Aratura e discatura (erpicatura con erpice a dischi)
L’aratura e l’erpicatura con erpice a dischi possono dare risultati molto buoni (dal 90 al 99% di efficacia) se praticate su suoli in tempera (cioè con un ottimale tenore di umidità) e con piante di Ambrosia artemisiifolia alte non più di 20 cm, per evitare che la lavorazione lasci in superficie porzioni di pianta che sono in grado di continuare a vegetare.
Analogamente al metodo del singolo sfalcio effettuato in base alla fase fenologica della pianta, l’aratura consente un buon contenimento che permette con un solo intervento anche a settembre, cioè nel periodo successivo a quello di picco pollinico.
Indicazioni fornite dalla Direzione Generale Welfare - Prevenzione